Chirurgia plastica al seno: aumentare o sollevare?

Proseguiamo nell’approfondimento delle tematiche inerenti alla Chirurgia Plastica Estetica, questa volta parlando delle differenze di necessità e di intervento tra l’aumento ed il sollevamento del seno.

Quando aumentare il seno

La mastoplastica additiva è un intervento chirurgico piuttosto impegnativo e deve essere richiesto ed affrontato solo da donne che hanno un seno relativamente piccolo e che soprattutto non presentano eccessi di pelle. Nel secondo caso, infatti, l’intervento non riguarda l’aumento di taglia ma la restituzione di nuova tonicità al seno, raggiungibile con altre tecniche.

Mastoplastica additiva o lipofilling

La mastoplastica additiva è un intervento assolutamente personalizzato, che viene svolto, nella maggior parte dei casi, con l’inserimento di protesi indicate per la fisionomia della paziente.
La mastoplastica additiva con protesi comporta l’utilizzo di un impianto mammario che può essere inserito direttamente sotto la ghiandola a condizione che ci siano almeno 2 cm di spessore dei tessuti. In caso contrario, è opportuno inserire le protesi mammarie sotto i muscoli pettorali oppure scegliere un’altra tecnica, che può eventualmente precedere la mastoplastica, ovvero il lipofilling o trapianto di tessuto adiposo.

Il lipofilling consente l’aumento di spessore dei tessuti del seno, la correzione di piccole asimmetrie tra un seno e l’altro e un leggero aumento del volume del seno senza introduzione di corpi estranei, solo grazie a iniezioni di grasso purificato ricavato da una zona adiposa del corpo della paziente.

Quando sollevare il seno

Diverso il caso della caduta del seno, o ptosi, che riguarda in particolare le donne con un seno prosperoso le quali, dopo una gravidanza, un forte dimagrimento o semplicemente a causa del trascorrere degli anni, vedono le loro mammelle scendere e svuotarsi nella parte superiore. In situazioni come queste non è necessario ricorrere alla mastoplatica additiva, ma è possibile contrastare il rilassamento dei tessuti con un intervento di sollevamento del seno, la mastopessi.

Mastopessi o lifting del seno

Scopo della mastopessi è quello di sollevare il seno e rassodare il décolleté. L’intervento, peraltro, è spesso temuto dalle donne in quanto può lasciare cicatrici profonde nel solco mammario e sull’areola. Tuttavia ricerche e studi recenti hanno introdotto un intervento che consente di sollevare il seno fino a 4 cm senza segni visibili. Questo trattamento prevede comunque l’inserimento di una protesi additiva, che può essere molto piccola se l’obiettivo non è l’aumento del seno. Con questa tecnica, detta Multiplane, la mastopessi è eseguita solo in punti interni.

Cos’è la tecnica multiplane

Il multiplane sviluppa e migliora la pratica del Dual plane, già concepita per garantire un effetto naturale all’intervento, grazie all’utilizzo di protesi a goccia anatomica ma soprattutto grazie all’utilizzo del muscolo a copertura della parte superiore della protesi, così da assicurare un risultato praticamente impercettibile all’occhio nudo. La cicatrice, di pochi centimetri, risulta molto ben nascosta sotto il solco mammario.

Mastopessi ad autoprotesi

Qualora l’esigenza non sia quella di aumentare il seno e si preferisca non ricorrere all’utilizzo di protesi, il sollevamento del seno è ottenibile anche con la mastopessi ad autoprotesi: le abili mani del chirurgo riposizionano i tessuti interni dando loro una compattezza e una forma che simula quella della protesi senza però impiegarne alcuna. Rispetto al Multiplane, con questa tecnica si può procedere anche al contrario: non ad un aumento ma a una riduzione del volume del seno.

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