Cos’è la cellulite

La cellulite, tecnicamente definita panniculopatia edemato-fibro-sclerotica, è un’entità patologica riconosciuta quale complesso di particolari alterazioni morfologiche e funzionali che originano dallo strato dermo-ipodermico della pelle e via via coinvolgono progressivamente l’epidermide (lo strato superficiale della cute) e il pannicolo adiposo profondo, mostrando progressivamente dei segni caratteristici (i cuscinetti) sia di carattere estetico che di vera e propria alterazione strutturale.
Di seguito verrà brevemente descritta l’anatomia microscopica della cute, per comprendere al meglio le modificazioni tipiche della cellulite.

La cute è l’organo con la maggior estensione in termine di superficie (circa 2 metri) ma è particolarmente sottile, circa 2 millimetri e rappresenta circa il 4-5% del peso corporeo; si compone, nel suo spessore, di 3 strati principali:

  • Epidermide: parte più esterna, costituita da diversi strati di cellule in continua maturazione, che ha il ruolo di proteggere e rivestire l’organismo;
  • Derma: parte intermedia, composta a sua volta da derma reticolare (più profondo, costituito da fibre di collagene e di elastina) e derma papillare (più superficiale, contenente le papille dermiche);
    il derma, inoltre, contiene piccole arterie e vene, terminazioni nervose ma soprattutto micro-vasi linfatici, che convogliano la linfa dalla periferia dell’organismo alla circolazione centrale;
    la linfa è un fluido importantissimo nel nostro organismo, perchè drena e ripulisce da scorie, germi e sostanze di scarto il corpo umano e circola giust’appunto all’interno di questi vasi, che hanno diversi calibri, divenendo via via più grossi fino a sfociare nella circolazione venosa, in cui si riversa una linfa “ripulita” grazie al passaggio progressivo attraverso le stazioni linfonodali (da immaginarsi come una rete ferroviaria i cui treni, inizialmente carichi di persone, ad ogni stazione perdono qualche passeggero e arrivano al capolinea molto meno carichi);
  • Ipoderma: parte più profonda, definita anche tessuto sottocutaneo, sostanzialmente costituito da tessuto adiposo; questo tessuto non è un semplice rivestimento “isolante”, ma possiede un ruolo importante in attività che regolano il metabolismo nel nostro corpo.

Foto [cellulite derma]

Foto [Cute di una persona sana e cute affetta da cellulite (a destra)]

Nella cellulite sono implicati tutti e tre gli strati che compongono la cute; a livello microscopico, o meglio a livello cellulare, si svolgono dei processi fisiologicamente (cioè nella normalità) deputati al benessere della persona; un meccanismo essenziale è dato dalla variabile permeabilità della cellula, di qualunque tipo di cellula, che in determinate circostanze riceve al suo interno o emette nell’ambiente esterno (extra-cellulare) determinate sostanze. Questa proprietà della cellula è particolarmente coinvolta nel processo alla base dell’insorgenza della cellulite.

Fattori di rischio della cellulite

La cellulite è un fenomeno tipicamente femminile, generalmente a partire dall’età fertile fino alla vecchiaia (sono descritti, seppur con molta meno frequenza, casi di cellulite maschile, generalmente correlati all’obesità e a squilibri dei liquidi dell’organismo, dovuti a diverse cause).
Generalmente le importanti modificazioni ormonali che coinvolgono la donna al momento della pubertà danno i primi segni precocemente, quando spesso la problematica viene sottovalutata e si prende coscienza della malattia solo in età adulta.

La cellulite interessa soprattutto le donne caucasiche, con conformazione “a pera”, cioè con fianchi rotondi e più delineati e cosce robuste.

Dove si forma la cellulite?

L’elemento distintivo della cellulite è, come vedremo più nel dettaglio in seguito, il “cuscinetto cellulitico”, che coinvolge i 3 strati della cute, ma principalmente derma ed ipoderma; a differenza dell’accumulo di grasso che può essere isolato ma molto più frequentemente è diffuso in tutto l’organismo, il processo cellulitico privilegia determinati distretti:

  • Regione laterale del bacino e delle cosce;
  • Regione anteriore, posteriore e laterale, sempre delle cosce;
  • Glutei;
  • Addome;
  • Braccio, versante interno;
  • Ginocchio;
  • Regione sotto-mentoniera;
  • Zona delle spalle e della nuca, dove talvolta può manifestarsi la vera e propria “Buffalo Hump”, cioè il gibbo di bisonte, ovvero un marcato accumulo cellulitico con l’aspetto di una vera e propria “gobbetta” posteriore.

Cause della cellulite

La cellulite non dipende da un unico fattore, ma da una molteplice serie di cause, predisponenti, determinanti o scatenanti il processo; questi fattori si integrano fra loro, rappresentando in ogni singolo individuo un elemento più o meno significativo, come risulta evidente dai diversi tipi di donne che ne sono affette, dal diverso aspetto e dal differente lifestyle.
In primis, analizziamo i fattori generalmente predisponenti:

  • Predisposizione individuale: si tratta fondamentalmente della tendenza di determinate donne a sviluppare la cellulite, anche se non sono presenti in loro la maggior parte dei fattori che verranno descritti in seguito; in queste donne, a parità di fattori, la patologia risulta essere più clinicamente evidente; è legata principalmente al fatto che la “donna caucasica” ha un bacino tipicamente più pronunciato, maggior accumulo adiposo a livello del seno e delle natiche, una maggior sedentarietà e uno sviluppo sessuale precoce; inoltre, è da non dimenticare l’importanza della “linea familiare”, perchè è frequente per i soggetti affetti di avere madre, nonna e progenie con la medesima malattia;
  • Fumo: genera spasmo, cioè riduzione del calibro delle arterie, con conseguente diminuzione dell’apporto di sangue, con le sostanze nutritive e l’ossigeno in esso contenuto;
  • Sedentarietà: la ridotta attività fisica provoca un ristagno di linfa e sangue venoso e favorisce l’accumulo di grasso, oltre a peggiorare la funzionalità delle arterie dell’organismo; questa situazione, oltre a favorire l’insorgenza di cellulite, è una delle cause di malattie cardio-vascolari potenzialmente mortali come l’infarto e l’ictus cerebrale;
  • Stress: inteso come abitudini sbagliate associate alla vita stressante, come la perdita di sonno, la sregolatezza nelle attività quotidiane e l’inquinamento acustico;
  • Abbigliamento: particolarmente dannosi sembrano essere la biancheria intima troppo stretta (che ostacola la circolazione, soprattutto la micro-circolazione più superficiale), busti e fasce che generalmente vengono usate per modellare la silhouette, jeans e pantaloni attillati; infine, da non dimenticare, sono calzature troppo strette, a punta o con tacchi troppo alti, che provocano alterazioni nella postura e conseguentemente nella circolazione delle gambe;
  • Gravidanza: si associa ad una serie di fattori che vedremo o abbiamo visto singolarmente (sedentarietà, stasi di linfa e sangue venoso, stitichezza); soprattutto, però è da sottolineare l’aumento della concentrazione di fluidi nella cute, dovuti a specifiche secrezioni ormonali;
  • Alimentazione: la cattiva alimentazione è uno dei fattori maggiormente da considerarsi; i cibi da “condannare” sono quelli particolarmente grassi, che rendono più difficile da parte del fegato ripulire l’organismo dalle scorie, i cibi particolarmente raffinati dai processi industriali per miglior conservazione, l’abuso di the e caffè e, ultima ma non meno importante, la ridotta assunzione di acqua con la dieta (sempre più frequente nelle donne che conducono un lavoro con grande impegno di ore e poche e frettolose pause);
  • Stipsi (Stitichezza): l’intestino che non si scarica con regolarità provoca, a lungo andare, una serie di alterazioni dell’equilibrio biologico; nel caso specifico, si accumula nell’ultimo tratto dell’intestino provocando compressione delle vene del bacino (e quindi ristagno venoso) e dei vasi linfatici.

I fattori determinanti sono invece di carattere vascolare, con il sovraccarico di sangue a livello venoso e di linfa nei vasi linfatici (dovuto alla cause sopra descritte o a processi primitivi, denominati insufficienza venosa e/o linfatica), di carattere ormonale o endocrino, come l’ipotiroidismo (cioè il malfunzionamento della ghiandola tiroide che determina una ridotta produzione di ormone tiroideo con rallentamento dei processi metabolici), l’eccesso di estrogeni, con conseguente ritenzione idrica e accumulo di molecole grasse delle cellule adipose, dovuto a patologia ovarica o assunzione di pillola anticoncezionale ed infine di carattere metabolico, come il diabete più o meno grave e il colesterolo e i trigliceridi in eccesso.

I fattori scatenanti possono essere uno o più fra quelli elencati sopra, soprattutto se insorgono in modo improvviso, e generalmente provocano un peggioramento repentino dello stato di cellulite in cui si trovava la donna precedentemente.

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