Il melasma è una iperpigmentazione cutanea che solitamente riguarda le aree fotoesposte del viso (ovvero quelle esposte al sole). Essa è più frequente nelle donne con carnagione più scura che vivono in aree di intensa esposizione ai raggi ultravioletti (UV). Il melasma è un inestetismo che può causare distress psicologico ed avere un impatto negativo sul benessere psico-fisico della persona. Questa affezione cutanea è più frequente nelle donne che negli uomini ed occorre solitamente nell’età fertile. Nel 25% dei casi, il melasma occorre alle donne in gravidanza. Difatti, tra le donne incinta, la prevalenza del melasma oscilla tra il 15 ed il 50%.
Che cosa provoca il melasma
La patogenesi del melasma è poco nota. Sono però noti alcuni fattori che contribuiscono allo sviluppo del melasma stesso, ovvero:
- I fototipi più scuri (in particolare il III ed il IV fototipo),
- I raggi UV, quindi l’esposizione solare;
- I fattori ormonali (la gravidanza, i contraccettivi orali);
- La predisposizione genetica;
- L’uso di alcuni cosmetici;
- I disordini tiroidei;
- L’assunzione di farmaci antiepilettici.
Il melasma potrebbe essere causato dalla presenza di melanociti biologicamente più attivi nella pelle affetta. I melasma è quindi dovuto ad un incremento nel deposito di melanina, sostanza responsabile del colorito della pelle, prodotta dai melanociti, in tutti gli strati dell’epidermide.
In base alla distribuzione del deposito di melanina, il melasma è stato classificato in tre tipi principali: epidermico (a maggiore deposito di melanina nell’epidermide), dermico o misto.
Come si manifesta il melasma
I pazienti affetti da melasma presentano macule scure, iperpigmentate, di forma irregolare, prevalentemente sul viso. Il colore delle macule può variare da marrone chiaro a marrone scuro, in base al sito di deposito di melanina nella pelle. Molto spesso le macule confluiscono tra loro e sono distribuite in maniera simmetrica.
Si possono riconoscere tre tipologie di manifestazione a livello del viso:
- Centro-facciale, che coinvolge le guance, la fronte, il labbro superiore, il naso ed il mento;
- Malare, che coinvolge le guance ed il naso;
- Mandibolare, che coinvolge prevalentemente la mandibola.
Con meno frequenza, il melasma può coinvolgere gli arti superiori oppure il torace. Le lesioni sono solitamente accentuate dall’esposizione solare e tendono ad essere persistenti.
Il melasma gravidico di solito regredisce entro un anno dal parto. Tuttavia, alcune aree di iperpigmentazione possono scomparire non completamente.
La diagnosi di melasma viene fatta in base alla storia della Paziente ed al riscontro delle macule iperpigmentate distribuite sul viso. Il melasma non deve essere confuso con l’iperpigmentazione post-infiammatoria, ad esempio per l’acne, la dermatite da contatto, l’iperpigmentazione derivante dall’assunzione di alcuni farmaci (tetracicline, amiodarone), la melanosi di riehl, il poichiloderma di civatte, l’ocronosi esogena da idrochinone.
Possibili trattamenti per il melasma
Il trattamento del melasma può essere difficoltoso per la sua natura cronica. Le donne affette da melasma devono innanzitutto comprendere l’assoluta importanza di utilizzare un’adeguata protezione solare, in associazione o successivamente ai trattamenti.
Estetica&Donna consiglia come sempre di rivolgersi al proprio medico o dermatologo di fiducia per confermare la diagnosi di melasma e per i consigli sulla strategia terapeutica più adatta.
Di seguito riportiamo alcuni dei principali tipi di trattamento possibili per il melasma:
- Agenti schiarenti o depigmentanti della pelle – solitamente considerati il caposaldo della terapia del melasma, agiscono limitando l’attività di sintesi della melanina. I principali sono:
- Idrochinone – presente in preparati per uso topico al 2% o 4%, dove i prodotti a concentrazione maggiore sono quelli più frequentemente associati a reazioni avverse (dermatite da contatto, ocronosi esogena);
- Acido Azelaico;
- Mequinolo;
- Acido Kojico.
Una seconda classe prevede invece i retinoidi per uso topico. Questa tipologia di trattamento è tassativamente da evitare durante la gravidanza poiché i retinoidi sono noti farmaci teratogeni. Estetica&Donna sconsiglia completamente l’utilizzo di questi farmaci, anche per uso topico, durante la gravidanza.
Esistono in commercio dei composti con formulazioni combinate di agenti topici, depigmentanti e retinoidi. Prestate attenzione alla composizione di questi farmaci specialmente se siete in gravidanza, chiedendo sempre consiglio al proprio medico di fiducia.
I trattamenti di seconda scelta riguardano invece il peeling chimico, da considerare quando i trattamenti sopra elencati non hanno avuto successo.
Il trattamento laser dovrebbe invece essere limitato nei casi di melasma refrattario oppure, con estrema attenzione, nei pazienti con fototipi dal IV al VI.
Durante la fase di mantenimento e di remissione di malattia, è importante evitare il sole oppure utilizzare un’adeguata protezione solare con SPF elevato. In questo modo si riducono i rischi di una cronicizzazione della patologia, che viene riacutizzata o riattivata dall’esposizione solare.
Nei casi in cui il melasma sia non responsivo e causi un disturbo emozionale e psicologico nelle donne affette, le tecniche cosmetiche, prevalentemente con diossido di titanio ed ossido di zinco agiscono non solo riducendo l’inestetismo ma anche da efficace protettore solare.