Il melanoma è un tumore maligno che origina dai melanociti, cellule deputate alla produzione di melanina, un pigmento la cui funzione è quella di proteggere la pelle dai raggi ultravioletti. Il melanoma può insorgere dai melanociti presenti nella pelle, nelle mucose (tessuti che rivestono i visceri e gli orifizi esterni come la bocca o l’ano), o in quelli che costituiscono i nevi (comunemente detti nei).
Più raramente il melanoma può insorgere dai melanociti presenti in zone non cutanee, come ad esempio a livello degli occhi o dell’orecchio interno. Il melanoma rappresenta solo circa il 4% dei tumori della pelle ma è responsabile dell’80% circa delle morti per neoplasie della cute. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno vengono diagnosticati circa 132.000 nuovi casi di melanoma.
In Italia ogni anno vengono scoperti circa 7.000 nuovi casi. Si tratta di un tumore che interessa anche le persone giovani: circa il 50% dei casi venga diagnosticato prima dei 50 anni. Per contro è un tumore raro prima della pubertà. Esso infatti si presenta solitamente tra i 30 e 60 anni.
Il Ministero della Salute ha creato un portale per la valutazione del proprio fototipo, dei rischi e delle patologie della pelle tra cui il melanoma, ve lo consigliamo. Si tratta di una neoplasia in continua crescita, anzi può essere considerato il tumore in più rapida espansione. Infatti, la sua incidenza (nuovi casi in un anno) è in aumento del 30%.
Fattori di rischio del melanoma
I principali fattori di rischio per lo sviluppo del melanoma sono:
- Familiarità: chi ha avuto un caso di melanoma in famiglia ha un rischio 10 volte maggiore di ammalarsi;
- Presenza di un elevato numero di nevi (maggiore di 50) o la presenza di nevi congeniti (ossia già presenti alla nascita). Il melanoma insorge in una percentuale tra il 20 e 80% su nevi preesistenti;
- Avere un fototipo (ovvero carnagione) chiaro con occhi e capelli chiari;
- Pregresse scottature, soprattutto in giovane età.
Il melanoma è un tumore che può essere scoperto tempestivamente in quanto facilmente visibile. Nonostante ciò, sono poche le persone che fanno controllare periodicamente la propria pelle. Se diagnosticato precocemente, le possibilità di guarigione arrivano sino al 85-90%. Se invece viene diagnosticato in ritardo, il melanoma presenta una prognosi decisamente più sfavorevole. Pertanto, è buona norma eseguire un controllo dermatologico una volta all’anno.
Bisogna ricordare come la prevenzione deve partire da noi stesse, autocontrollandoci, ogni 3-6 mesi, i nevi ben visibili, e facendoci controllare quelli meno visibili. Per capire se un nevo può essere pericoloso basta applicare la regola dell’ABCDE (Asimmetria, Bordi, Colore, Dimensione, Evoluzione), che viene comunemente utilizzata come criterio guida per la diagnosi del melanoma in stadio iniziale. I nevi che presentano queste caratteristiche dovrebbero essere esaminati da uno specialista. Eccola nel dettaglio:
- A (Asimmetria): una metà del nevo è diversa dall’altra;
- B (Bordi irregolari): i bordi del nevo non sono definiti e possono essere discontinui, frastagliati, indistinti o irregolari;
- C (Colore variabile): il colore è variabile e possono essere presenti sfumature di nero, rosso marrone, grigio o blu;
- D (Dimensione): c’è un cambiamento nella dimensione, che di solito tende ad aumentare. I melanomi hanno solitamente un diametro maggiore di 6 mm;
- E (Evoluzione): il melanoma cambia in forma, dimensione o spessore.
Melanoma: sole, lampade e abbronzanti
Il sole deve essere considerato un amico del nostro organismo. Infatti è fondamentale per la produzione della Vitamina D che viene sintetizzata proprio a livello della pelle. Infatti solo il 10% circa della quantità necessaria di Vitamina D viene introdotta con l’alimentazione. Quindi si può dire che il sole è necessario per il benessere delle nostre ossa, il cui metabolismo è regolato proprio dalla vitamina D, oltre che migliorare il nostro umore.
Attualmente non è stato ancora dimostrato, dal punto di vista scientifico, un legame diretto tra sole e melanoma. Infatti, basta ricordare che tale tumore si sviluppa più frequentante a livello del tronco, che solitamente è meno esposto al sole. Invece è dimostrato come scottarsi, soprattutto in giovane età, costituisca un importante fattore di rischio. Per fare questo è importante non esporsi per lunghi periodi al sole, evitare di mettersi al sole durante le ore centrali della giornata (dalle 11 alle 15) e usare creme con un’adeguata protezione solare in base al fototipo. Bisogna ricordarsi di riapplicare la crema ogni 2 ore e dopo ogni bagno. Per quanto riguarda le lampade abbronzanti è dimostrato come, l’esposizione ai raggi ultravioletti di tali apparecchiature, soprattutto prima dei 30 anni, aumenti il rischio di melanoma del 75%. Pertanto, raccomandiamo prudenza nell’uso delle lampade abbronzanti, e ne sconsigliamo completamente l’uso in assenza di creme a protezione solare con SPF elevato.
Tipi di melanoma
Esistono quattro tipi principali di melanoma:
- Il melanoma a diffusione superficiale: si tratta della forma più frequente, circa il 60-70% dei casi. Esso si sviluppa più frequentemente a livello del torace e dorso negli uomini, e a livello degli arti (soprattutto alla radice) nelle donne. Può svilupparsi anche a livello delle mucose. Esso tende a estendersi prima a macchia d’olio orizzontalmente e solo più tardivamente a crescere verso gli strati più profondi della cute, segno di una crescita verticale e quindi di acquisizione di una maggiore invasività;
- Il melanoma tipo lentigo maligna: è poco frequente (circa il 10-15% dei casi); si sviluppa soprattutto nelle zone fotoesposte come il volto e il dorso delle mani. Colpisce tipicamente le persone anziane, dopo i 60 anni, ed ha una evoluzione molto lenta;
- Il melanoma acrale lentigginoso: è una forma rara nella razza bianca. Solitamente non nasce da un nevo preesistente e si sviluppa, oltre che nelle mucose, a livello delle estremità nelle zone non esposte al sole, quali il palmo delle mani, la pianta dei piedi e le zone sottoungueali;
- Il melanoma nodulare: esso può insorgere in qualsiasi parte del corpo, su un nevo preesistente o su cute senza nevo, e rappresenta il 10-15% dei melanomi; si caratterizza per avere una crescita subito verticale, ossia verso gli strati più profondi della cute, e quindi per essere un tumore aggressivo. Il fatto di avere una crescita verticale inoltre rende spesso la sua diagnosi più difficile.
Diffusione e stadi del melanoma
Il melanoma, dopo essersi diffuso localmente, tende a diffondersi a distanza, colpendo prima i linfonodi e poi altri organi quali il polmone, fegato, cervello e ossa. Da ciò deriva il fatto che se diagnosticato tardivamente, le possibilità di guarigione sono ridotte.
In base alla sua estensione, di possono schematicamente individuare degli stadi:
- STADIO I-II: melanoma localizzato, stadio iniziale
- STADIO III operabile: melanoma localmente avanzato con interessamento dei vasi linfatici e linfonodi, vicini al tumore, che possono essere trattati chirurgicamente;
- STADIO III non operabile: melanoma localmente avanzato con interessamento dei vasi linfatici e linfonodi anche a distanza che non possono essere trattati chirurgicamente;
- STADIO IV: melanoma avanzato a distanza: il melanoma ha già dato metastasi a distanza, colpendo organi quali polmone, fegato, cervello e ossa.
Un indice molto importante è lo spessore di Breslow. Esso misura la crescita verticale del tumore verso gli strati profondi della cute e viene misurato in millimetri. Ovviamente maggiore è la crescita peggiore è l’aspettativa di vita. Il valore più importante è 1 millimetro. Infatti, se lo spessore di Breslow è inferiore al millimetro la sopravvivenza a 5 anni arriva sino al 95-98%. Se lo spessore di Breslow è maggiore di 1 mm, il rischio di metastasi aumenta progressivamente con l’aumentare dello spessore, con conseguente riduzione dell’aspettativa di vita. Ad esempio con uno spessore di Breslow tra 1 e 2 mm il rischio di metastasi linfonodali è del 20% circa, con uno spessore maggiore di 2 mm il rischio di metastasi linfondonali è del 60%, con anche un rischio non basso di metastasi a distanza.
Trattamenti e terapie per il melanoma
Per gli stadi I, II e III operabile, la chirurgia è il primo trattamento da eseguire. Essa prevede di asportare in modo radicale il tumore e se necessario verranno asportati anche eventuali linfonodi. Successivamente, l’oncologo deciderà se sarà necessario eseguire una chemioterapia e/o immunoterapia per aumentare le probabilità di guarigione.
Per gli stadi III non operabile e il IV stadio, la terapia si basa sulla chemioterapia e/o immunoterapia. La chemioterapia ha come bersaglio le cellule tumorali, mentre l’immunoterapia ha come obiettivo quello di stimolare il sistema immunitario contro il tumore.
Nei pazienti con metastasi a distanza, in casi selezionati, è possibile eseguire l’asportazione chirurgica delle metastasi a scopo palliativo, ossia per migliorare temporaneamente le condizioni del paziente.
Per concludere
Il melanoma è un tumore aggressivo a rapida espansione, che se però scoperto in tempo ha elevate probabilità di guarigione. Pertanto, essendo un tumore facilmente visibile è sufficiente eseguire un controllo dermatologico annuale per sottoporre al dermatologo la vostra pelle ed i vostri nevi. Ricordate inoltre di controllare voi stessi e farvi controllare i nevi, attraverso la regola dell’ABCDE.
Infine, il sole non va demonizzato ma dovete evitare scottature ed esposizioni ripetute e prolungate, soprattutto in giovane età.